Costruzione realizzata con struttura in CLT nella campagna marchigiana.
Victor Olgyay architetto pioniere della progettazione bioclimatica, nel suo libro “Design with Climate” del (1963) scriveva che “…Nonostante la grande varietà di condizioni climatiche, gli edifici presentano spesso una incurante uniformità. Le tipologie edilizie e i materiali da costruzione sono troppo spesso usati negli ambienti più diversi, con scarsa o nessuna attenzione per i loro effetti sul comfort umano, o addirittura per le prestazioni dei materiali.” Già a quel tempo quindi veniva evidenziata una questione fondamentale: gli edifici si stavano “uniformando” in tutto il mondo, sia dal punto di vista tipologico che da quello tecnologico, delegando tutta la questione energetica e del comfort ai sistemi impiantistici.
Proprio da questi presupposti nasce il nostro approccio all’architettura: una visione sostenibile, in armonia col contesto ambientale e culturale in cui si opera, efficiente dal punto di vista energetico e realizzata con un uso razionale delle risorse, con obbiettivo principale quello del risparmio nel senso più ampio del termine. Dobbiamo volgere lo sguardo all’architettura tradizionale dove i sistemi “passivi” erano principi progettuali imprescindibili (basta vedere costruzioni come i trulli pugliesi, i casolari di campagna dell’ Italia centrale o il dammuso di Pantelleria) che andavano a modificare l’impianto del fabbricato e permettevano di raggiungere livelli di comfort altissimi, senza alcun aiuto da parte dei sistemi impiantistici. Per arrivare a questa definizione progettuale ci serviamo di software dedicati, capaci di effettuare simulazioni ambientali che vadano a giustificare le scelte progettuali: tenendo conto dell’incidenza solare, dell’analisi degli ombreggiamenti, dell’impatto dei venti prevalenti e del controllo della luce naturale negli ambienti.
Allo stesso tempo andremo ad effettuare il bilancio energetico dell’edificio, tramite software come il PHPP (Passive House Planning Package) di Passivhaus, in cui tutti i dati al contorno e le caratteristiche fisiche dell’involucro vengono ottimizzate, così da ottenere la migliore efficienza possibile in termini di fabbisogno totale di energia primaria dell’edificio.