Concorso di idee - project team: Dario Vanetti, Walter Villa, Marcello Pari, Maurizio Rini.
Il nuovo Centro Civico Integrato di Travacò Siccomario è concepito come nuovo elemento ordinatore del quadrante urbano nord-est dell’abitato e si struttura a partire dalla lettura di tracce, giaciture e allineamenti stratificati nel tessuto urbano.
Il nuovo complesso architettonico, si dispone, sia nella fase iniziale di parziale realizzazione, sia nel momento della completa edificazione, come segno urbano catalizzatore per il margine nord del centro abitato, già decisamente confinato dalla presenza della circonvallazione viaria, assumendo il ruolo di intermediazione tra le ragioni della città e quelle della campagna.
La lettura delle tracce urbane presenti, seppure labili, e delle giaciture suggerite dalla struttura urbana esistente hanno contribuito a configurare il nuovo complesso come elemento urbano ordinatore, attraverso la predisposizione di una superficie pavimentata a pianta quadrangolare che andrà via via edificandosi lasciando libera solo la corte centrale una volta terminati i tre corpi di fabbrica, ma prefigurando subito nella sua complessiva estensione il fatto architettonico compiuto.
Il complesso architettonico riprende una tipologia insediativa caratteristica dell’abitare rurale, quella della corte, introducendovi alcuni elementi di innovazione funzionali alla configurazione degli usi richiesti dal bando di concorso, oltre che all’istituzione di un’interessante dinamica compositiva dei volumi.
In un’accezione interpretativa contemporanea della tipologia insediativa della cascina a corte, il nuovo complesso edilizio è concepito introducendo una dinamica spirale, ascendente o discendente a seconda che si osservi il complesso dall’esterno o che lo si pensi dall’interno del suo spazio, che culmina e si diparte dal punto di interrelazione tra il corpo ospitante l’auditorium e quello degli uffici.
La spirale (e la corte che rappresenta) sono mantenute significativamente in relazione con lo spazio aperto circostante grazie all’apertura di due varchi: il primo traguarda la giacitura derivante dall’asse viario di Via Marconi, mettendo in relazione il nuovo complesso edilizio con il caposaldo urbano costituito dalla chiesa della Natività di Maria SS; il secondo collega la corte e il centro civico con via Pietro Nenni.
Tali varchi, che operano una soluzione di continuità nella cortina architettonica prevista, assumono anche il ruolo di principali ambiti di accesso agli spazi interni del complesso architettonico. A tale regola fa eccezione l’ingresso al bar/centro aggregativo per anziani e giovani il quale, anche nell’eventualità di un uso in orari nei quali il resto della struttura potrebbe non essere operativa, è rivolto verso il centro abitato, la piazza e il nuovo parco, interferendo direttamente il paramento esterno dei corpi di fabbrica.
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