Oggi mettiamo sotto la lente d’ingrandimento il mercato degli alloggi universitari, il cosiddetto student housing. Per chi sta valutando di fare un investimento immobiliare, può essere una strada da seguire? Andiamo a scoprirlo.
Attualmente la copertura dei posti letto offerti agli studenti universitari fuori sede, pari al quaranta per cento degli iscritti, si attesta intorno al 10,5 per cento e deriva da enti specifici che però coprono solo l’8,1 per cento del totale. Le strutture gestite da enti privati che coprono il restante 2,4 per cento. Meno della metà delle 14 maggiori realtà universitarie supera la media nazionale, e risulta ancora lontana dalla capacità di soddisfare il fabbisogno di posti letto minimo richiesto. Considerando che il fabbisogno stimato dell’offerta strutturata di posti letto deve essere pari ad almeno il 20 per cento degli studenti fuori sede (tasso di copertura medio europeo), sarebbero necessari almeno 130mila posti letto. Occorrerebbe realizzare circa ottantamila nuovi posti letto in studentati e collegi. È quanto emerge dal Rapporto “Lo student housing tra PNRR e mercato” presentato da Scenari Immobiliari e Camplus nel corso del convegno “Il Pnrr e l’investimento nello student housing”.
La riforma dedicata allo student housing
L’obiettivo, indicato nella riforma “1.7 Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gi studenti” è quello di quasi triplicare i posti letto per gli studenti fuori sede, per raggiungere tale obiettivo sono stati stanziati complessivamente 300 milioni di euro e realizzati i primi 7.500 posti letto, successivamente, ci sarà l’erogazione di ulteriori 660 milioni per creare ulteriori 52.500 posti letto.