L’obiettivo di arrivare a coprire il 100% del fabbisogno energetico nazionale grazie alla produzione da fonti rinnovabili è un’utopia o è realisticamente raggiungibile? Gli ambientalisti ci credono e lanciano un appello a fare squadra. Vi proponiamo di seguito il comunicato di Legambiente.
Invece di accelerare, in modo adeguato, lo sviluppo delle rinnovabili - a basso impatto ambientale, economicamente convenienti, disponibili, sicure - il nuovo Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) prevede uno scenario di ritorno al nucleare a fissione. Un programma poco credibile che comporta rischi e incertezze e soprattutto frena l’impegno per accelerare lo sviluppo possibile, necessario, conveniente delle rinnovabili.
In risposta, gli esponenti delle principali associazioni ambientaliste e della società civile, docenti e ricercatori di numerose Università, esponenti qualificati di organizzazioni del mondo delle imprese, ribadiscono il proprio no all’insensato ritorno all’atomo con l’Appello per un “100% rinnovabili Network” che ha già raccolto ben 100 firme. Per i promotori l’unica strada che l’Italia deve seguire per un futuro energetico sostenibile e per contrastare la crisi climatica è quella tracciata dallo sviluppo delle rinnovabili, in grado di produrre fino al 100% di elettricità nel prossimo decennio.
I primi firmatari dell’appello
Tra i primi firmatari, oltre al vertice della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e delle principali associazioni ambientaliste che si sono fatti promotori dell’appello - Greenpeace Italia, Legambiente, Kyoto Club e WWF Italia – ci sono, tra gli altri, anche quelli di ANEV, ACLI, ARCI, CGIL, CIC, CNR, IGAG-CNR, Federbio, Forum Terzo Settore, Fondazione, Fillea CGIL, Libera, Banca Etica, Symbola, Slow Food, Italia Solare, Fondazione Symbola, Forum Disuguaglianza e Diversità, UNCEM, docenti e ricercatori di diverse atenei - Università La Sapienza di Roma, Stanford University, Politecnico di Milano, Università di Bologna, di Palermo, IULM di Milano, Roma Tre, Università di Firenze, Politecnica delle Marche, Bicocca di Milano, Università di Verona, Università Parthenope di Napoli, Tuscia, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – la Società Meteorologica Italiana.