Questo Abete Bianco, ottenuto da seme raccolto nelle Foreste Casentinesi, costituisce il fondamento della conservazione del germoplasma dei popolamenti originari, rappresentando, fatta eccezione per la specie dei Nebrodi, l'unica varietà di abete autoctono italiano.
Questa conifera, originariamente spontanea nell'Appennino Tosco-Emiliano, è oggi custodita e coltivata all'interno del Parco delle Foreste Casentinesi, nei pressi dell'Eremo di Camaldoli. La resina di questa pianta, da sempre utilizzata per le proprietà antisettiche, ci perviene, trasformata in fossile dal corso dei millenni, come un'affascinante e trasparente pietra preziosa, l'Ambra. Il legname ricavato dall'Abete Bianco del Casentino è stato impiegato nei secoli per gli usi più diversi: dagli oggetti della vita quotidiana, alla realizzazione di opere monumentali come il Duomo di Firenze e la Cupola del Brunelleschi, sino all'uso dell'intero tronco come albero maestro delle navi delle flotte pisana e livornese.
In tempi più recenti l'uso si è esteso sino alla componentistica aereonautica e all'utilizzo in edilizia come materiale di base per tecnologie avanzate.
Questo piccolo abete che vi affidiamo supererà i 300 anni di vita, raggiungendo entro il primo secolo i 60 metri di altezza, rendendo disponibile per le generazioni future circa 30.000.000 di litri di ossigeno ed imprigionando nelle proprie fibre l'equivalente di circa 25 tonnellate di anidride carbonica. Il legno da esso ricavato, sotto qualunque forma di utilizzo, costituirà per i secoli a venire il naturale contenitore di questo gas-serra.
Abbiatene cura, sarà Lui a custodire il futuro.