Cosa differenzia una casa in legno da una casa costruita con i materiali tradizionali? I vantaggi li conosciamo praticamente tutti: isolamento termoacustico perfetto, ambienti e materiali caldi e naturali, solidità, durevolezza. Ma, se dal punto di vista delle caratteristiche ci spostiamo su quello delle normative, tutto cambia. Per la legge, infatti, non esiste differenza tra una casa in legno e una casa realizzata con i materiali tradizionali come mattoni e cemento. Per costruirla dobbiamo pertanto seguire tutte le procedure e dotarci di tutte le autorizzazioni edilizie normalmente richieste in questi casi. Ciò che realmente fa la differenza è la tipologia di terreno dove andremo a costruire. Per definizione un terreno agricolo è uno spazio da destinare alla coltivazione e all’allevamento di bestiame. Proprio per questo le possibilità di costruirvi degli edifici residenziali sono soggette a severe limitazioni imposte dalle normative locali e nazionali.
Chi può costruire su terreno agricolo?
Solo chi possiede la qualifica di imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto può costruire una casa ad uso residenziale su un terreno agricolo. La costruzione di edifici non destinati ad abitazione, ma strumentali alla conduzione del fondo (magazzini, fienili, stalle, sili) può invece essere effettuata anche da persone non dotate delle qualifiche sopraindicate. L’obiettivo della legge nazionale, applicata sul territorio attraverso i piani urbanistici comunali, è il contenimento dell’urbanizzazione mediante la tutela delle aree a vocazione agricola. La normativa nazionale è chiara, ma a livello regionale possono esserci differenze, pertanto il primo consiglio, per chi volesse costruire una casa in legno su terreno agricolo, non può che essere quello di informarsi ed approfondire in modo serio e circostanziato, prima dell’acquisto del terreno o dell’avvio delle pratiche per ottenere un Permesso di Costruire, cosa prevede la normativa in vigore a livello locale.
Non tenere in debita considerazione questo aspetto può portare a spese e sprechi di tempo assolutamente inutili. Un esempio di normativa locale molto precisa ed esauriente è la legge 12/2015 della Regione Lombardia. Il testo afferma che la costruzione di edifici su terreni agricoli è premessa solamente se questi ultimi sono destinati alla residenza dell’imprenditore stesso o dei dipendenti aziendali, oltre a permettere l’edificazione di tutti quegli edifici funzionali alle attività agricole e zootecniche quali sili, stalle o magazzini.
Permessi, vincoli e indice di edificabilità
Cosa serve, a livello amministrativo e documentale, per costruire una casa in legno su terreno agricolo? Il Permesso di Costruire, innanzitutto. Essendo la casa in legno considerata, viste le sue caratteristiche di durabilità e stabilità, alla pari di un edificio in mattoni o cemento, il Permesso di Costruire è obbligatorio su tutto il territorio nazionale. Al Permesso di costruire vanno aggiunti eventuali nulla osta rilasciati dagli enti competenti nel caso il terreno agricolo sia sottoposto ad ulteriori vincoli di tipo paesaggistico, idrogeologico o ambientale. Un altro aspetto da tenere in debita considerazione è il calcolo dell’indice di edificabilità, ovvero il limite di cubatura cui devono sottostare gli edifici realizzati su terreno agricolo.
Si tratta di una norma introdotta per contenere l’urbanizzazione selvaggia, evitando le costruzioni di grandi dimensioni su terreni destinati alla coltivazione e all’allevamento. Il terreno agricolo è caratterizzato da un indice di edificabilità particolarmente basso: esso varia da regione a regione, ma si aggira attorno agli 0,03 metri cubi per metro quadro di terreno. Volendo fare un esempio pratico, su un terreno di 20.000 metri quadri la casa dovrà rimanere entro il limite dei 600 metri cubi, pari a circa 200 metri quadri. Spesso inoltre le norme impongono il divieto di costruzione su terreni agricoli di dimensioni inferiori ai 10.000 metri quadri.
Costruire su terreno agricolo: considerazioni finali
Se escludiamo la costruzione di case in legno del tipo “casetta da giardino”, ovvero prive di allacciamenti alle utenze pubbliche e fondamenta, per costruire una casa in legno ad uso residenziale su terreno agricolo è necessario, oltre al possesso di un
(proprietario, locatario o concessione in comodato) essere coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Gli edifici in legno non residenziali e strumentali alla conduzione del fondo possono essere invece costruiti anche da soggetti non imprenditori. E’ obbligatorio inoltre dotarsi del Permesso di Costruire e di eventuali nulla osta legati a vincoli specifici del terreno, oltre che rientrare nell’indice di edificabilità previsto per l’area.